L'accessibilità digitale è diventata una priorità nell'Unione Europea, con l'obiettivo di garantire che tutti, comprese le persone con disabilità, possano accedere senza ostacoli ai prodotti e servizi digitali. Il 28 giugno 2025 segna una data cruciale in questo percorso: entrerà infatti in vigore la Direttiva (UE) 2019/882, nota come European Accessibility Act (EAA), che estende l'obbligo di accessibilità anche alle imprese private. Questo significa che non solo le pubbliche amministrazioni, ma anche le aziende private dovranno assicurare che i loro strumenti informatici, come i siti web, e i servizi digitali siano accessibili a tutti, comprese le persone con disabilità.
L'EAA è una direttiva europea che mira a uniformare i requisiti di accessibilità per una vasta gamma di prodotti e servizi all'interno dell'UE. Questo intervento legislativo si affianca a normative nazionali preesistenti, come la Legge Stanca del 2004 in Italia, ampliando l'ambito di applicazione anche al settore privato. L'obiettivo è eliminare le barriere digitali, garantendo una piena partecipazione delle persone con disabilità alla vita economica, sociale e culturale.
Entro il 28 giugno 2025, tutte le aziende operanti nel mercato europeo che offrono prodotti e servizi digitali dovranno conformarsi ai requisiti di accessibilità definiti dalla direttiva EAA. In particolare, l'obbligo riguarderà prevalentemente aziende di medie e grandi dimensioni, incluse multinazionali e realtà nazionali operanti nei seguenti settori chiave:
Queste aziende dovranno garantire la fruibilità completa dei propri contenuti digitali a persone con difficoltà visive, uditive, motorie e cognitive, rispettando scrupolosamente i criteri internazionali WCAG 2.1 (Web Content Accessibility Guidelines), che rappresentano il punto di riferimento globale per la definizione di contenuti web accessibili.
La normativa prevede delle eccezioni specifiche. In linea generale, le microimprese — identificate dalla direttiva europea come imprese con meno di 10 dipendenti e con un fatturato annuo inferiore ai 2 milioni di euro — saranno escluse dagli obblighi di conformità, a meno che non operino in settori particolarmente sensibili, dove la natura dei prodotti o dei servizi offerti renda esplicitamente necessaria la conformità alle norme di accessibilità.
Inoltre, sono previste deroghe temporanee per aziende o servizi che possano dimostrare chiaramente difficoltà oggettive di tipo tecnico, economico o organizzativo nel raggiungere tempestivamente gli standard richiesti. In questi casi specifici, sarà possibile richiedere proroghe motivate, sottoponendo la documentazione e le motivazioni dettagliate alle autorità competenti nazionali o europee che valuteranno le richieste caso per caso.
È importante ricordare che, nonostante queste deroghe ed esclusioni, il principio guida della normativa resta quello di una piena inclusività digitale; pertanto, anche le aziende non obbligate per legge potrebbero trarre significativi benefici dall'adeguarsi volontariamente agli standard di accessibilità, sia in termini di responsabilità sociale che di competitività e reputazione sul mercato.
Le aziende che non si adegueranno alle nuove normative entro la scadenza del 28 giugno 2025 potranno incorrere in sanzioni economiche significative. In Italia, ad esempio, le sanzioni possono variare da 5.000 a 40.000 euro, a seconda della gravità della violazione, del numero di prodotti o servizi non conformi e del numero di utenti coinvolti.
Per prepararsi al meglio all'entrata in vigore dell'EAA, le aziende dovrebbero:
Le Web Content Accessibility Guidelines (WCAG) forniscono una serie di raccomandazioni per rendere i contenuti web più accessibili alle persone con disabilità. Ecco alcuni suggerimenti chiave per migliorare l'esperienza di navigazione sul tuo sito:
L'entrata in vigore dell'European Accessibility Act rappresenta una svolta significativa nel garantire un web più inclusivo. Le aziende hanno l'opportunità non solo di conformarsi alle normative, evitando sanzioni, ma anche di ampliare la propria base di utenti offrendo servizi accessibili a tutti. Investire nell'accessibilità digitale non è solo un obbligo legale, ma una scelta strategica per offrire un'esperienza utente più inclusiva e soddisfacente.