Generazione Z: il vero scenario dei Social Media, tra tendenze e autenticità La Guida  definitiva

Cerco online e le domande più frequenti riguardano: quali sono le app più amate dai ragazzi? I giovani scappano dai social, sta cambiando il trend? Mi fa sorridere e, a tratti, riflettere. 
Il modo in cui vengono descritti i ragazzi della Generazione Z non lo capisco... non sono alieni! Sono semplicemente ragazzi!

Parto con una premessa: mi chiamo Giulia Pedretti, sono nata nel 1999 e, se i calcoli sono esatti, faccio parte della tanto acclamata Generazione Z! Di cosa voglio parlare in questo blogpost? Di come si muovono i giovani all’interno dei social. Ma non aspettatevi la ricetta magica, perché quella, purtroppo, non la so nemmeno io.

1 - L’approccio della Gen Z con i Social

tutti i loghi dei principali social network usati dalla gen z

Da uno studio condotto da Skuola.net (mia salvezza negli anni delle superiori) che ha visto coinvolti più di 5.000 ragazzi e ragazze tra i 9 e i 24 anni, emerge che l'80% di loro è iscritto ad almeno una piattaforma social. Il restante 20% è costituito da persone troppo giovani per avere un profilo o che hanno scelto di non farne parte.

Un aspetto affascinante emerge dall'analisi per fasce d'età: mentre il 90% dei giovani tra i 15 e i 24 anni è iscritto ad almeno un social, la fascia più giovane, teoricamente più propensa a esplorare il mondo dei social, si dimostra più restia. Solo il 56% è iscritto a una piattaforma, e il 15% dei non iscritti afferma semplicemente di non essere interessato. La presenza resta assidua, oltre il 50% degli intervistati sostiene di essere iscritto a più di un social e solo uno su dieci è iscritto a un singolo social.

Inoltre, è evidente che la stragrande maggioranza dei giovani accede quotidianamente ai propri profili. Il 92% dei giovani si collega ogni giorno al proprio social preferito. 

Anche il dato riguardante il tempo trascorso su queste piattaforme suggerisce che la fuga dai social media da parte della Generazione Z è abbastanza limitata. Il 43% dei partecipanti usa i propri account per almeno due ore al giorno, quotidianamente.

Arrivati a questo punto, sembra emergere che i social non siano in declino, ma in trasformazione. Come accade per ogni cosa, con il passare del tempo, ci sono trasformazioni ed evoluzioni.

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2 - I social più utilizzati

Nell'analisi delle preferenze social dei giovani di oggi, Instagram si conferma al primo posto con un apprezzamento che coinvolge il 90% degli intervistati. Segue TikTok al secondo posto, con il favore di 8 ragazzi su 10, e YouTube si colloca al terzo gradino del podio.

Un altro dato di rilievo riguarda BeReal, che ha registrato la più grande crescita in termini di visitatori unici nella fascia di età compresa tra i 18 e i 24 anni, dal periodo di aprile 2022 ad aprile 2023. Nel 2022, l'app ha fatto un ingresso di successo nel panorama dei social media. Tuttavia, questo scenario è già in evoluzione, o meglio, in declino, passando da 20 milioni di utenti a soli 6.

Questa improvvisa trasformazione del panorama mi spinge a riflettere su un tema importante: la volontà reale di mostrare autenticità e la vera predisposizione a condividerla. La parabola di BeReal sembra indicare una risposta negativa a questa domanda, una volta esaurito il momento di successo.

C'è poi un altro aspetto da considerare: forse l'autenticità richiesta è troppo impegnativa. BeReal impone di essere genuini, di mostrare chi si è veramente. Ma, nell'era dell'immagine, in cui l'approvazione sociale sembra prevalere, forse non è conveniente e potrebbe essere preferibile fingere, aderendo a piattaforme come Instagram che, nel frattempo, come spesso accade, hanno incorporato alcune caratteristiche di BeReal, mettendole di fatto in crisi.

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3 - Un utilizzo “da spettatore"

C'è un'altra osservazione interessante da considerare: trascorrere molte ore al giorno sui social non implica necessariamente la costante pubblicazione di contenuti. Infatti, la maggior parte dei giovani della Generazione Z intervistati ha confermato che l'uso principale dei social è per fini di intrattenimento.

Un'ampia percentuale, il 72%, dichiara di utilizzare i social solo per monitorare le attività degli amici o degli influencer che seguono. C'è anche una parte significativa di giovani che afferma di non condividere mai post: il 22%. Solo una piccola percentuale, l'8%, pubblica contenuti quotidianamente.

Queste informazioni forniscono indicazioni sulle motivazioni che spingono la Generazione Z verso i social. Come riscontrato, sembra che i social media si stiano sempre più trasformando nei nuovi "media" e sempre meno restino legati all'aspetto "sociale" che li caratterizzava all'inizio.

4 - stesso approccio dei brand ai social media

Bottega Veneta mira a delegare la sua comunicazione online ai suoi fan, creando un legame autentico. Daniel Lee, direttore creativo, nonostante la giovane età, non ha account sui social media e spiega il posizionamento del brand: “Bottega è sinonimo di sofisticata eleganza. È quasi un silenzio. Rappresenta il silenzio in mezzo a tutto il rumore. Per me, la vita è veramente vissuta nel momento.”

Bottega Veneta è stato un precursore di questo nuovo approccio (che ha già abbandonato, e questo ci apre nuovi interrogativi sulla sua effettiva validità in tema di comunicazione sui social, ma ne discuteremo più avanti...magari in un altro articolo), ma non è l'unico.

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Lush ha abbandonato i social media per promuovere i suoi valori di sostenibilità e benessere. Il fondatore ha spiegato il motivo di questa scelta: “Essendo il creatore delle bombe da bagno, mi dedico a creare prodotti che aiutino le persone a staccare la spina, rilassarsi e prendersi cura di sé. Le piattaforme social sono l'opposto di questo obiettivo, con algoritmi progettati per impedire alle persone di staccare e rilassarsi.”

Gli account rimarranno chiusi fino a quando queste piattaforme non dimostreranno un ambiente più sicuro. Lush ha segnato un punto: attraverso questa rivoluzione digitale, dimostra quanto tiene alla salute fisica e mentale dei consumatori.

Ancora una volta, l'attenzione è rivolta alla libertà dagli algoritmi e dagli strumenti che mostrano una realtà distorta. Questo approccio etico si allinea con i valori apprezzati dalla Generazione Z.

5 - Conclusioni

L’analisi dei dati e le tendenze social tra i giovani della GenZ vanno dunque a delineare un quadro complesso e in continua evoluzione. Contrariamente alle ipotesi sulla fuga dalla sfera dei social media, emerge che la stragrande maggioranza dei giovani è attiva su almeno una piattaforma, con Instagram fa da padrone.

La crescita e il declino rapido di social come BeReal indicano una mutevolezza costante nel panorama sociale online, suggerendo che l'autenticità sia considerata come troppo impegnativa o, in alcuni casi, meno appetibile. Un aspetto significativo da considerare è che molti giovani utilizzano i social principalmente come spettatori, dedicando molte ore all'osservazione delle attività degli amici o degli influencer e questo suggerisce un cambiamento nella funzione dei social media da piattaforme "sociali" a nuovi "media" orientati all'intrattenimento.

Parallelamente, si è visto come alcune aziende stiano adottando approcci innovativi, disertando i social media, puntando su strategie più autentiche e sostenibili, a supporto di una crescente consapevolezza e importanza attribuita alla salute fisica e mentale dei consumatori.

In un contesto di continua trasformazione, il mondo dei social può risultare complicato, e lo è ancor di più capire come raggiungere i giovani su tali piattaforme.

Il mio consiglio?  Essere autentici e genuini, focalizzarsi sulla condivisione di informazioni seguendo la propria personalità, anche in una strategia di inbound marketing. Vi regalo un’ultima chicca: se i giovani devono informarsi su qualcosa al giorno d'oggi... lo cercano su TikTok! È giunto il momento di sfruttare i lati positivi di questa continua evoluzione!

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cri copia Giulia Pedretti