Perché creare un Blog Aziendale è una scelta vincente

Stavi pensando di aprire un blog aziendale? Probabilmente è il miglior momento per farlo!

I volumi di persone connesse non sono mai stati così elevati (più di 4 miliardi). Aprire un blog aziendale si può rivelare quindi una scelta azzeccata per raggiungere clienti potenziali, ma anche, come vedremo, per fidelizzare maggiormente quelli attuali.

Non importa quanto sia grande la tua azienda, un blog aziendale può rivelarsi una buona idea che si adatta ad ogni necessità.

Qualsiasi sia il servizio che vuoi vendere, qualsiasi sia il tipo di business che stai curando (B2B o B2C), un blog aziendale può permettere di far capire meglio quello che offri, il tuo prodotto. Più semplicemente: il blog aziendale è un punto di contatto in più (e diverso) con i tuoi clienti.

Il 77% delle persone che navigano su internet oggi legge regolarmente almeno un blog ogni settimana: non c’è alcun dubbio quindi che aprire un blog aziendale sia un’opportunità da non sottovalutare. Tra l’altro,  la creazione di un blog, la stesura degli articoli e la loro pubblicazione possono rivelarsi azioni dai costi molto bassi.

Un’attività di blogging permette non solo di veicolare traffico verso il tuo sito, ma anche di generare fiducia in chi lo legge, sia nei tuoi prossimi clienti, sia in quelli che già conosci. La scelta del tone of voice diviene così un momento fondamentale della creazione di un blog aziendale perchè disegna e delimita una parte del campo della tua comunicazione.

Ma andiamo per gradi e scopriamo i 4 motivi per i quali dovresti aprire un blog aziendale

1. UN BLOG AZIENDALE PUò AIUTARTI CON I POST sui SOCIAL 

blog aziendale 1

Lo sappiamo cosa stai pensando: “Faccio giò fatica a stare al passo con la creazione del piano editoriale per i social network, come posso inserire nella mia routine di creazione di contenuti anche un blog aziendale?".

La nostra contro-risposta è la seguente: "E se scrivere un blog aziendale ti facesse in realtà risparmiare tempo?"

La stesura di un articolo per un blog aziendale è in realtà un momento di creazione che può tornare utile al piano editoriale degli account social della tua azienda: il link dell’articolo può essere ricondiviso facilmente su Linkedin, Facebook o Twitter, ti basterà scegliere un’immagine di anteprima “accattivante” (in fondo se hai aperto questo blogpost è anche per merito dell’immagine di anteprima, no?).

Non solo: i "capitoli” o i paragrafi di un articolo possono diventare singoli post su Instagram o su TikTok, pillole brevi che comunichino un concetto e inducano l’utente a volerne sapere di più...cliccando sul post!

Pensaci un attimo, un blog aziendale potrebbe essere la soluzione per velocizzare parte del tuo lavoro e in più, con la ricondivisione del post, potresti arrivare ad un pubblico al quale non avevi pensato, ma che in realtà sta proprio cercando il tuo servizio o prodotto!

2 - UN BLOG AZIENDALE FIDELIZZA I TUOI CLIENTI

blog aziendale 2

Grazie agli articoli che possono essere pubblicati in un blog, un'azienda può mostrare meglio i propri valori e le proprie competenze. I contenuti di un blog non sono semplici riproposizioni di parti del sito che già esistono scritte in modo differente, ma sono un luogo in cui il cliente (o potenziale cliente) può approfondire il prodotto dell'azienda, può trovare contenuti di qualità come video o immagini, ma anche testimonianze e tutorial di utilizzo.

Il blog di un'azienda spesso tende anche a rispondere o risolvere i più comuni problemi del settore in cui l'azienda opera. Facciamo un esempio: se la tua azienda produce caraffe filtranti e hai da poco rilasciato una nuova caraffa, sarà poco utile scrivere un blog che descriva il nuovo prodotto come il migliore sul mercato, declinando caratteristiche e funzioni che già si possono ritrovare nella scheda del prodotto.

Sarà, invece, più corretto scrivere un blog post con un titolo come questo: "L'acqua del rubinetto fa male? Ecco come bloccare il calcare e bere acqua buona" e solo nell'ultima parte dell'articolo presentare il nuovo prodotto.

Anzichè elogiare direttamente il prodotto, in un blog aziendale è preferibile descrivere una questione comune come il calcare nell'acqua e, se proprio non puoi fare a meno di parlare del tuo nuovo prodotto, lascialo sul fondo del blogpost come una delle possibili soluzioni al problema presentato.

Leggendo un contenuto che spiega in maniera pertinente e approfondita la questione del calcare nell'acqua (in questo caso) e ritrovando tra le righe numerose risposte di qualità, il cliente aumenterà la fiducia verso l'azienda.

Consulenza gratuita

3 - un blog aziendale migliora l'ottimizzazione dei motori di ricerca

Ogni motore di ricerca tende ad analizzare a fondo ogni sito, a studiarlo e a "registrarlo" nel modo più minuzioso possibile. Questo consente al motore di ricerca stesso di veicolare la risposta più corretta per ogni richiesta che gli viene inviata dall'utente.

Così facendo il traffico organico viene indirizzato verso un determinato sito web e non un altro, proprio in base all'analisi di determinate aree di ogni sito. Già, ma quali sono queste aree di interesse?

Quantità e qualità dei nuovi contenuti, numero di pagine indicizzate e parole chiave: questi sono i tre parametri che un'azienda deve tenere in considerazione se vuole "comparire in alto" in ogni ricerca Google (o simili).

Come migliorare questi punti chiave? Con un blog aziendale!

Un blog aziendale, infatti, permette di creare nuovi contenuti pertinenti con una specifica esigenza o richiesta. Nella creazione di un nuovo articolo sarà molto importante la scelta delle parole chiave: puoi usare strumenti di facile utilizzo come Hubspot, Semrush, Aswer The Public, Google Search Console.

Così come per il tone of voice, anche la scelta delle parole-chiave-macro e delle parole-chiave-secondarie è importantissima.

4 - UN BLOG AZIENDALE PUò AMPLIARE IL TUO CRM

blog aziendale 3

Sono molti i fattori che compongono la struttura di un singolo articolo di un blog aziendale, ma qui ci soffermeremo principalmente su due elementi: CTA e FORM.

Quando pubblichi un blogpost (e magari lo posti anche sui canali social dell'azienda) quello che può succedere è che il contenuto inizi a girare. Tra condivisioni e re-post, l'articolo creato può raggiungere persone che al momento non ti seguono ancora (tradotto: non sono ancora nel tuo CRM).

Non solo, se il contenuto è di qualità, scritto in base ad un'attenta selezione di parole chiave, è facile che possa anche "comparire in alto" nei motori di ricerca, ben prima dell'home page del tuo sito.

Ecco allora quello che deve essere chiaro: in quel momento quell'articolo è la voce della tua azienda verso un utente che la tua azienda non la conosce ancora. Che fare? CTA e FORM.

Le Call To Action sono importanti in un blog aziendale perché invitano a fare un'azione concreta. Ad esempio: "Contattaci per un preventivo", "Prenota un test", "Prenota una consulenza". Cliccando la CTA si viene ricondotti solitamente ad una pagina dedicata dove poter scaricare una Content Offer o dove poter compilare un form con i propri dati, così da essere ricontattati. Ecco che il cliente potenziale è entrato nel tuo CRM!

Un blogpost scritto bene e di qualità è capace di comparire costantemente nei risultati di un motore di ricerca e generare nuove lead per molto tempo.

Ugualmente alla fine di ogni articolo del tuo blog aziendale puoi pensare di inserire un FORM per iscriversi alla tua newsletter. 

In conclusione: non sottovalutare il blog aziendale come strumento di inbound marketing! Nessuno meglio di te conosce la tua azienda e il settore in cui stai operando. Parlane! Crea contenuti a riguardo! Al momento non preoccuparti troppo della lunghezza (500 parole sono più che sufficienti).

Prova sin da subito a creare il tuo blog aziendale e se avessi qualche dubbio o perplessità, contattaci!

roi calculator

Tocca a te, lascia il tuo commento!



cri copia Filippo Ronca

Scrivo, perché se dovessi parlare potrei ferire qualcuno con il mio accento bresciano. Vorrei dire che ho studiato Giornalismo, ma poi quelli che l’hanno studiato davvero, alla Scuola di Giornalismo intendo, si arrabbierebbero. Allora vorrei dire che ho studiato Lettere e Filosofia, ma poi i letterati e i filosofi, apriti cielo, “Non sei uno di noi!” e avrebbero ragione, per carità. Allora vorrei dire semplicemente che mi sono laureato, ma anche qui, quelli che hanno studiato cinque, sei, dieci anni mi direbbero “E la chiami laurea quella?”. Allora, per non far arrabbiare nessuno, dico semplicemente che ho studiato, sì, qualcosa ho studiato. E nessuno può arrabbiarsi, nemmeno le professoresse e i professori che ho avuto al liceo, perché loro mi han già bocciato un anno, quindi, in caso di rabbia, siamo già pari. Poi, io, ti dico, mi piace anche Parigi, Venezia di notte, il cinema che c’è la stanza tutta al buio come una magia, i portici, le caramelle del mercato, un libro qualunque di Gustav Stiksen (ammesso che ne abbia mai pubblicato uno) e l’Arte Concettuale, che non ci capisco nulla, poi mi sembra di capire tutto, e invece no, non ci capisco nulla. Che poi io ho detto all’inizio che scrivo, ma, ad esempio, la punteggiatura. La uso. A caso; è un problema, lo capite!